domenica 12 giugno 2011

MACOMER CORRE NEL CENTRO STORICO, 6,24 KM - 22'30

 Male su tutta la linea, condizioni fisiche, allenamenti della settimana, tutto quanto. Ho proprio bisogno di un periodo di rigenerazione, altrimenti va a finire che vado all'ospedale. Tutto remava controcorrente. Ma andiamo con ordine. Innanzitutto la città, nel cuore della Sardegna, sempre accogliente e affabile, in giro ci sono solo sorrisi e serenità, la manifestazione desta l'interesse curioso della gente, che non fa mancare il suo appoggio ai corridori durante la fatica. Porto mia moglie e mio figlio in questa gita un pò fuori mano, devo dire di non essermene pentito, anche se alla fine a causa della lungaggine delle premiazioni Federico si stava un pò spazientendo, ma stamattina, al contrario di quanto temevamo per lo stress di ieri, era contento e sorridente e mangiava di gusto. Mio figlio ha conquistato anche Macomer, ad un bar la barista ed un'altra ragazza se lo sono coccolati, e lui tranquillo non se ne dispiaceva proprio.
 Ma se la gita è andata bene, non posso dire lo stesso della mia gara, un piccolo disastro. Va da sé che questa settimana mi sono allenato poco e male, ho sperimentato due giorni di riposo consecutivi prima della gara per verificare se il mio fisico riusciva ad acquistare meglio energie: pessima idea. Dopo le gare dei giovanissimi, nelle quali si intravvede qualche buona promessa tra le ragazze, inizio il riscaldamento. Dopo cinque minuti sento dei dolori alla caviglia destra che mi preoccupano alquanto. Il percorso ha delle curve strette proprio su quel piede di appoggio sforzato in torsione, e l'acciottolato molto irregolare fa il resto. metto il tutore alla caviglia e le cose un pò migliorano. Il tracciato è molto tecnico e difficoltoso, con saliscendi mozzafiato e improvvisi cambi di direzione che stroncano il fiato.
 Alla partenza, vado sparato e mi affianco subito al primo. Altra pessima idea. Inizialmente non sento molto la fatica, ma quando arriviamo ad una discesa di un centinaio di metri le cose sembrano precipitare. Sento le gambe reggere poco e fare fatica, tanto che temo che possano cedere improvvisamente lasciandomi volare a terra rovinosamente. Altro problema gravissimo, dopo un km mi prende un dolore lancinante allo stomaco che non mi abbandonerà per tutta la gara, impedendomi di respirare decentemente. In queste condizioni le salite sono una tortura vera e propria, un'agonia esasperante a cui non riesco a opporre una resistenza efficace come vorrei. Finito il primo giro da un km e mezzo, perdo progressivamente contatto con la testa della corsa e mi ritrovo terzo. Il secondo giro sono già sfiancato e vado per inerzia, il dolore allo stomaco non va via e nelle curve devo rallentare per evitare di sollecitare eccessivamente la caviglia, peggiorando però la qualità della corsa. In salita mi sento un vero straccio, non mi capitava da tempo, sul mio terreno preferito. Al terzo giro mi ritrovo quarto superato da un master 45 davvero in gamba di Nuoro, e mi ritrovo 4°. Al contrario di altre gare, però, so già che non chiuderò in quella posizione. Nell'ultimo giro sopraggiunge un altro atleta nuorese che mi passa a velocità quasi doppia, io sono ancora agonizzante e non riesco neanche ad accodarmi.
Da lì in poi la mia testa è rivolta unicamente al traguardo che voglio raggiungere al più presto per porre fine alle sofferenze, e cerco di non perdere altre posizioni. In qualche modo ci riesco, e per fortuna perché dietro di me a poca distanza c'era un altro nuorese, che, oltre al danno la beffa, mi avrebbe anche levato il primo posto di categoria. Ma per la mia condotta di gara disastrosa, forse l'avrebbe meritata meglio lui. Dopo qualche ettolitro di acqua, ci avviamo al ricco rinfresco messo a disposizione dalla Fiamma Macomer e il morale ritorna su, d'altronde una gara andata male è solo una gara andata male, niente drammi. Alla fine qualche problema nelle premiazioni perché qualcuno ha fatto confusione con le classifiche, ma a parte un pò di nervosismo perché preoccupato per mio figlio vista l'ora tarda, lascio comunque Macomer con il sorriso, in attesa di tornarci per la Sardinia Ultramarathon, e lì davvero sarà tutta un'altra cosa.

giovedì 9 giugno 2011

PAUSA DI RIFLESSIONE

Un pò di acciacchi ultimamente, causati forse dalla prolungata intensità degli allenamenti, ben oltre i due mesi preventivati per correre la mezza dell'Asinara chiusa in poco più di 1h18'. Archiviata questa fase esaltante della stagione, approfitto dello scarso calendario estivo per tirare un pò il fiato, prima di ricominciare ad Agosto in previsione di una preparazione frettolosa ad una mezza maratona di Settembre, e ovviamente iniziare a fare qualche lungo oltre i 25 km per preparare l'ultratrail di Macomer e la maratona di Olbia. Prossimo obiettivo (certo non mi rendo la vita facile) raschiare il personale sulla mezza maratona di almeno un minuto. Dipenderà, ovviamente, e molto, dalle asperità del percorso. Sarà possibile solo se questo sarà pressoché piatto, altrimenti meglio non strafare, vedremo, ancora non si sa nulla. Inizio quindi un periodo di recupero, meno lunghi tirati (finora erano 3/4 a settimana), più corsa rigenerante per recuperare le gambe, e più recupero dopo lavori intensi sulle ripetute. Dopodiché riparte la "tabella mezza maratona" che mi ha regalato tante soddisfazioni, stavolta però ritoccando, ovviamente, i ritmi allenanti, per velocizzare di qualche secondo a km la potenza aerobica. Se tutto va come deve, e quest'anno non ci saranno infortuni (spero...) arriverò all'appuntamento maratona al massimo della forma.

Intanto Sabato gara interessante a Macomer, finito il periodo di allenamenti intensi, faccio due giorni di riposo completo, vediamo come andrà in gara.