Foto Antonio Vacca |
Questo blog non si autodistruggerà fra dieci secondi come in un film di spionaggio, ma la tentazione è forte. Mentre si chiude un'edizione dei giochi olimpici tra gioie e dolori, in cui il campanilismo italico lo lascio da parte per godermi le gesta atletiche dei grandi campioni di sport a prescindere dalla loro provenienza, annuncio la chiusura definitiva del blog. Missione ormai fallita, quella di correre una maratona, a causa di un piede che ormai non può più essere recuperato. Avevo iniziato ad allenarmi in vista della maratona di novembre a Torino, carico di belle speranze, ma sono bastati pochi giorni per capire che non c'è più nulla da fare. Concludere un allenamento costava troppa fatica, e ogni giorno il piede continuava a peggiorare, fino, infine, a impedirmi del tutto di allenarmi. Che fare? Difficile dirlo, alla mia età, perché un recupero costa tempo, denaro e fatica, tutte cose che non ho. In un mondo ideale potrei rivolgermi gratuitamente ad uno specialista che mi segua nel mio recupero, che valuti la possibilità di un intervento chirurgico, e sempre nel mondo ideale potrei chiedere di assentarmi dal lavoro per curarmi. Nel mondo reale invece curarsi così costa tanti soldi, e se chiedi di assentarti per almeno un mese dal lavoro questi ti dicono che puoi startene a casa definitivamente. Ringrazio tutti coloro che hanno condiviso con me questo bellissimo sport, sulla strada così come su internet, dove mi sono divertito a leggere tante storie tutte accomunate dalla stessa passione eppure tutte diverse, vissute con intensità e partecipazione. E chiedo anche scusa a quanti si sono sentiti offesi da un paio di miei post, sono un tipo difficile, lo so, è stata la mia voglia di mettermi sempre in competizione a farmi scrivere cose poco diplomatiche e a volte anche ingenerose.
E ora? Dal punto di vista sportivo, devo assolutamente trovare una strada differente, non mi piace per nulla l'idea di tornare ad essere un vegetale seduto sul divano con la pancia che cresce giorno dopo giorno. Per il momento, torno alla mia grande passione del surf da onda, unito a palestra, bici e nuoto, poi si vedrà. Una cosa è sicura, non farò mai competizioni di surf, sono troppo scarso, mi limito a divertirmi tra le onde. Ma c'è sempre posto nello sport per chi ha voglia di mettersi in gioco e di condividere una passione.