domenica 29 maggio 2011

1° TROFEO PRIMAVERA IN ROMANGIA - 10,3 KM - 36'18"

E vabbé, ci ho provato. Non è andata bene, ma ogni tanto qualche colpo di testa ci vuole. Avrei voluto fare qualcosa di meglio nel mio paese natale. Puntavo ad arrivare almeno 2° o 3°, contro i pronostici che ovviamente davano favoriti quelli che poi secondo e terzo lo sono arrivati per davvero. Ritrovo di pomeriggio sotto il sole, ma ci pensa un bel vento di maestrale a rinfrescare la giornata, ovviamente qualche faccia conosciuta del mio paese, tornare qua in veste di atleta mi mette un pochino a disagio. Ritrovo anche un mio ex compagno di squadra della società locale, che ora non corre più ma che ai tempi, da allievo, era capace di scendere sotto gli 8'50" nei 3000 m. Oggi purtroppo nella nostra isola giovani con crono simili non ce ne sono, ma a livello nazionale fa un pò di impressione per me notare come il minimo per la partecipazione ai campionati italiani allievi sia stato notevolmente riformato rispetto al passato. Con i tempi di qualificazione odierni, sarei rientrato addirittura anch'io, che nel mezzofondo isolano in generale ero sotto i primi 15. Ma ciancio alle bande, o bando alle ciance, non ho più 17 anni e le gambe non girano più come una volta, obiettivo odierno, come dicevo prima, fare qualcosa di meglio rispetto alle ultime gare. La corsa è inserita negli ultimi giorni di festeggiamento della ricorrenza più importante di Sorso, la Madonna Noli Me Tollere, sulla quale ci sono delle leggende alle quali i sorsesi sono molto legati, e partiamo dalla chiesa simbolo, che ha ben 803 anni.



Partenza sprint, dunque, mi piazzo subito dietro i primi due, staccando subito il gruppone dietro di noi cercando al contempo di non esagerare, ma facendo buona leva sulle gambe. Il primo, già vincitore di altre gare, prende subito l'iniziativa ammazzando la gara, il secondo in qualche modo tenta di resistere, e per il momento li lascio fare, mentre dietro non sento nessuno, o perlomeno non ancora.. Dopo una breve salita attraversiamo il centro storico in un lungo rettilineo, qualcuno mi riconosce e mi incita vedendomi nelle prime posizioni, ma sono troppo concentrato nella corsa per rispondere. Usciamo dal paese in direzione Castelsardo in una discesa di 2 km circa. Contrariamente al solito, faccio mulinare le gambe senza risparmiarmi, e senza pensare ovviamente alle conseguenze che avrò nel giorno successivo sulle giunture. Dietro di me si rifà sotto  uno dei Soliti Noti e mi aggancia, ma cerco di non mollare. Davanti intanto il secondo ha rinunciato e seguire il leader della corsa, lo riassorbiamo e viaggiamo in 3, mi metto a tirare cercando di dare un ritmo vivace alla corsa, tenendo sul chi vive i miei compagni di viaggio. Penso anche a quanto sarebbe bello fare una lotta a 3, purtroppo però sono il più debole del mini gruppo. Al primo rifronimento la situazione non cambia, e giriamo sul lungo rettilineo in direzione Porto Torres. La prima parte tirata mi ha un pò provato, cedo legermente e gli altri due mi passano e li vedo distanziarmi leggermente. Decido di riposarmi lasciando le gambe in agilità tirando un pò il fiato, mossa giusta, perché poco prima di affrontare la salita che riporterà a Sorso faccio nuovamente parte nel gruppetto e viaggiamo spediti.
 La risalita verso Sorso è abbastanza pesante, curioso notare come nonostante la conosca abastanza bene, essendo percorso quotidiano per salutisti e corridori della domenica (ne incontriamo un paio che arrancano), mi stupisco ogni volta di quanto sia ripida. In ogni caso non la soffro molto, proseguo con un passo agile. Tuttavia gli altri due, ancora una volta, mi dimostrano che non sono al loro livello, e ingaggiano un duello lasciandomi dietro a difendermi... da nessuno, dietro di noi c'è il vuoto. Finita la prima salita c'è un altro falso piano prima di entrare in città dalla parte opposta dalla quale siamo usciti, un attimo di respiro in piano prima dell'ultima salita di 800 metri fino al traguardo, non ho forze di provare a riagganciare i due, nè comunque ne sarei in grado, e arrivo al gonfiabile ancora 4°, tra gli applausi, dove mi aspettano mia moglie con Federico e i miei due nipotini con la moglie di mio fratello, mentre mi fa piacere che qualcuno, benché sconosciuto, al mio passaggio dica "ma quello non è di Sorso?". Senza infamia e senza lode, comunque, nel senso che confermo i ritmi visti finora, ma nessun miglioramento rispetto alle settimane precedenti. Ci ho provato, e ci proverò anche la prossima volta.
Un grazie ovviamente ai genitori di Davide per le foto.

martedì 24 maggio 2011

BANDIERE BLU? E CHI SE NE FREGA

Sabato gara di corsa al nido, ovvero Sorso, che mi ha visto nascere. Infatti mia madre non ha fatto in tempo a partire per l'ospedale di Sassari quando è iniziato il travaglio, e sono nato in casa. Sorso è un paese pieno di contraddizioni, per certi aspetti piacevolmente abitabile, per altri odioso, abitato moderno ma dalle etichette che gli si sono appiccicate negli anni che stentano a scollarsi, orientato al futuro ma permeato comunque da antichi pregiudizi che talvolta sfociano nel bigottismo puro. Ma quello che non manca di certo è il mare. Spesso mi fa pensare quanto siamo fortunati, in Sardegna, a conoscere bene il grande blu fin da piccoli, mentre chi abita in altre zone d'Italia il mare lo vede al massimo d'estate e per pochi giorni l'anno, mentre per me da quando avevo 12 anni in pochi minuti con una bicicletta o anche a piedi la gita alla spiaggia più vicina era una consuetudine normalissima. Certo bisogna sempre averne rispetto, perché ogni tanto esige il suo tributo di sangue, ma  proprio chi è nato e cresciuto sulle sue rive sa che non deve scherzarci troppo, e talvolta rimango inorridito dall'incoscienza di certi turisti che hanno imparato a nuotare nella vasca da bagno di casa. Mi ricordo di una volta all'Isola Rossa, paradiso dei surfisti del nord Sardegna, due tizi "fighettini", con i loro muscoletti palestrati e degli orrendi slip addosso, che affittano una tavola e si arrischiano ad entrare in acqua. Va da sè che le onde erano la metà di quella che vedete in foto (presa all'Isola Rossa in una giornata formidabile), ma dopo cinque minuti che venivano sballottati qua e là dai flutti i fighettini escono dall'acqua e quatti quatti se ne tornano agli asciugamani a fare solo da spettatori. Saggia decisione, altri non sono così fortunati da riuscire a cavarsela.

Ma non affannatevi a trovare bandiere blu nei nostri mari, a dire il vero, in Sardegna mi pare ce ne siano solo due. Perché? Perché il nostro mare è diventato all'improvviso schifoso? Ma nemmeno per sogno. E' che il sistema di assegnamento di bandiere blu è assai "bizzarro", ovvero, non considera unicamente la qualità della pulizia della spiaggia e dell'acqua, bensì il "servizio" ai bagnanti che su quella spiaggia è offerto. E qui, sorgono dei sospetti, oltre al fatto che naturalmente sono gli operatori degli stabilimenti balneari a premere per avere le bandiere blu. Se si vanno a vedere le foto di queste famigerate spiagge, balza subito all'occhio che  sono disseminate in ogni centimetro quadrato di sdraio e ombrelloni. Sinceramente, preferisco le mie belle spiagge libere, nelle quali non devo prendere a calci nel deretano nessun cialtrone che rivendica il diritto di proprietà di un bene comune. Quanto alla pulizia della spiaggia, un pregio del comune dove sono nato è che d'estate ogni mattina draga la spiaggia in lungo e in largo per ripulirla e rendere la sabbia più uniforme. Ed è sempre una bellezza.

Quanto alla gara di sabato, spero mi porti fortuna. A Sorso ho vinto la mia unica gara su strada (ne conservo ancora la coppa) quando avevo 16 anni, e il percorso della gara è lo stesso che tutti quelli della nostra società , e ovviamente anch'io, usavano per allenarsi. Avrò un piccolo vantaggio sugli altri ;)

domenica 22 maggio 2011

MI SERVE UN NAVIGATORE......

Sì, decisamente. Perché quando devi trovare un posto in culo al mondo, non c'è google maps che tenga, non ci arrivi lo stesso, soprattutto se la segnaletica non ti aiuta. Dalle indicazioni del caro motore di ricerca, tengo una strada ben precisa, che si chiama 125. Peccato però che mi sta portando da tuttaltra parte. Torno indietro, chiedo, mi dicono per di là. Vado, ma non c'è alcun cartello che indichi, torno di nuovo indietro, chiedo, mi dicono che devo uscire allo svincolo "zona industriale" (mi piacerebbe parlare con l'assessore al turismo, che non segnala un sito di interesse archeologico di Cabu Abbas almeno con un cartellino, invece nulla, neppure vicino al santuario), svoltato, riconosco la strada vista su google maps, guardo l'orologio e manca un quarto d'ora all'inizio della gara, come c'era scritto nel progranmma, almeno. Parcheggio in tutta fretta, prendo la borsa e vado a cercare un giudice per farmi dare il numero, ma proprio in quel momento vedo che la gara è già iniziata, e da un pò, per giunta.

Ma porc............

mercoledì 18 maggio 2011

COMBATTERE LA FIACCHEZZA

A periodi alterni, capita, soprattutto dopo un periodo di allenamenti intensi, che sopraggiunga un pò di fiacchezza, ma non si tratta di superallenamento, cosa che non ho mai sperimentato, semplicemente una sorta di appagamento psicofisico. Il mio non è certo un "exploit", ma ho avuto un miglioramento molto netto da che è iniziata la stagione, anche se ovviamente non posso certo puntare a qualcosa di più che qualche buon piazzamento a livello regionale, e nemmeno ho la presunzione di pensare ad altro, eppure correre insieme a quelli che prima vedevi solo di schiena e mai in viso è una sensazione piacevole, anche perché alla fine questi imparano a conoscerti e ci si scambiano commenti nel dopo gara, e qualche volta c'è anche la soddisfazione di far veder loro la tua, di schiena.

Devo quindi trovare nuovi stimoli e non mollare, il periodo di potenziamento aerobico non è ancora finito, la stagione è lunga e ho ancora margini per crescere prima di un riposo rigenerante. Programmo così la settimana:

Lunedì - 1h lento + 7 allunghi 100 m

Martedì - 1h lento progressivo collinare + 10 allunghi 100 m

Mercoledì - 20' risc. + 3 km misto medio/veloce + 500/1000/1500/1000/500 con recupero 2' da fermo + def.

Giovedì - 50' lento + 8 allunghi 100 m

Venerdì - 30' lento + 10 X 200 m rec. 200 m RL + def.

Sabato riposo

Domenica Gara campestre ad Olbia 5,4 km

domenica 15 maggio 2011

13^ CORRI NUORO- 11,2 KM - 40'15"

Correzione alla fine
Dunque, da dove iniziare. Innanzitutto, se dovessi consigliare una gara ad un podista che si trovasse per caso nella nostra isola, la Corri Nuoro sarebbe tra gli appuntamenti che consiglierei di non mancare per nessun motivo. La gara organizzata dagli amici della Amatori Nuoro è qualcosa di costruito per far sentire a proprio agio l'atleta fin dal suo arrivo nella zona in cui si svolge l'evento, tanta passione, tanto affiatamento, tutto organizzato alla perfezione. Ma è molto difficile descrivere a parole quello che si prova, le strade gremite di gente che incitano i corridori, i tantissimi volontari che hanno presidiato il percorso, un dopo gara semplicemente stupendo con bancate intere piene di salsiccia formaggio e un gran lavorìo dietro i fornelli per dare panini imbottiti alle centinaia di atleti che sono arrivati a Nuoro (a cui si sono aggiunti anche accompagnatori ma anche persone che non c'entravano nulla, ma si sono uniti alla festa ugualmente), mentre tutti quelli che hanno lavorato nell'organizzazione non si sono fermati un attimo e sempre con il sorriso volto verso chi partecipava alla festa. Insomma, in due parole: Ambiente Sardegna.
Per quanto riguarda la mia gara, invece, devo dire che continuo a confermare il mio ottimo stato di forma, su un percorso molto difficile con saliscendi continui e repentini cambi di direzione, con fondo stradale irregolare per il lastricato in pietre (che gioia per le caviglie...) segno un 3'36" di media al km che mi soddisfa pienamente. Al via circa 300 partecipanti, dopo le gare riservate ai bambini, che si sono divertiti un mondo, ci sistemiamo sulla linea in perfetto orario, con chip fissato al piede (una delle poche volte). Partenza subito tirata, per cercare una buona posizione bisogna un pò farsi largo, come al solito, mi assesto su un ritmo costante per non forzare eccessivamente e trovo i punti di riferimento nei soliti noti. Davanti naturalmente prendono il largo in due, il vincitore di Tempio e un atleta sardo trapiantato a Bergamo molto in gamba. Dietro, ovviamente, bagarre tra i soliti noti per le posizioni privilegiate. Dopo un primo giro di rodaggio (ma dalle medie molto forti comunque) provo a spingere, soprattutto nelle salite, ma senza forzare eccessivamente. Recupero due fuggitivi seguito a ruota da un altro atleta, li superiamo e in qualche centinaio di metri li distanziamo. A questo punto iniziano i primi doppiaggi e qualche difficoltà a farsi largo tra i più lenti, ma anche questo fa parte del gioco, per un pò viaggiamo in due cercando di accorciare il distacco da una coppia di "fuori classifica" (storia lunga, lasciamo perdere), e a lungo andare ci riusciamo. A metà del terzo giro il mio compagno di viaggio prende l'iniziativa e attacca, nonostante la mia reazione non riesco però a stargli dietro, pian piano mi distanzia, come al solito. Altri 50/60 doppiaggi e ci avviamo all'ultimo giro, mi sento un pò stanco ma so che là dietro ci sono corridori tenaci e cerco di non cedere terreno, arrivo in progressione 4° assoluto (6° se si considerano i due senza pettorale). Il resto è storia, e sorvoliamo sui ritardi (colpa dei giudici, non certo degli organizzatori) nello stilare la classifica nonostante la presenza del chip di rilevamento. Mi chiedo a che pro pagare un servizio costoso come questo se chi lo offre poi non è in grado di gestirlo ottimamente. In altre gare, con rilevazioni manuali, le classifiche erano belle e pronte in una decina di minuti, nel nostro caso abbiamo divuto aspettare ben due ore. Mah! Mi è stato detto che il problema è stato causato dallo scambio dei chip di alcuni atleti, per cui l'errore necessitava di essere corretto, e quando si tratta di rilevamenti automatici è problematico, chiedo scusa per la critica ingiustificata. Praticamente quello che era 3° assoluto, arrivato proprio davanti a me, risultava 185° perché per errore aveva indossato il chip di un compagno di squadra. I chip vengono consegnati infatti in buste per ogni team.

Dopo il rinfresco e la bella festa finale, lascio Nuoro con il sorriso sulle labbra di una giornata iniziata stupendamente e conclusa anche meglio.

sabato 14 maggio 2011

SARDINIA ULTRAMARATHON - ULTRATRAIL A TAPPE 21 + 60 km

Per chi volesse affrontare una gara fuori dal comune, e per chi ha la passione del trail, il 22 e il 23 ottobre 2011 a Macomer (NU) è in programma la 4° edizione della Sardinia Ultramarathon, unica gara con la formula a tappe presente in Sardegna, dove verrà stilata una classifica unica sommando i tempi. La prima tappa è una "facile" 21 km, immersa nel verde del cuore della Sardegna, con un percorso davvero inebriante e divertente, il secondo, però, rappresenta la vera essenza della corsa in Sardegna, 60 km passando dai boschi spettacolari ai grandi spazi aperti con vista sconfinata, in un percorso che ripercorre anche la storia del territorio tra nuraghi e reperti archeologici rimasti immutati nel tempo. Naturalmente sarà possibile anche gareggiare ad una sola delle tappe, per chi non se la sente di affrontarle entrambe, verranno infatti stilate altre due classifiche separate, per la prima e la seconda giornata. Io lo scorso anno partecipai alla prima tappa, divertendomi davvero tanto, purtroppo dovetti rinunciare alla seconda perché con troppi pochi km sulle gambe, ma quest'anno non mancherò di certo. Troverete inoltre un'organizzazione appassionata e competente, gli atleti vengono letteralmente accolti con tutti gli onori, come solo la Sardegna vera sa fare. Quest'anno, poi, sarà dei nostri un grande campione della specialità come Marco Olmo, che da solo vale la gita fuori porta anche come spettatori.

Per chi è interessato, maggiori informazioni sul sito della Fiamma Macomer, società storica dell'atletica isolana che si fa carico della pesante organizzazione, dove man mano verranno aggiunte informazioni più dettagliate, sappiate però che se volete vivere un'esperienza davvero unica, la Sardinia Ultramarathon è un evento che farà la gioia di qualuque podista in cerca di una sfida vera, da affrontare però in allegria e con passione.






lunedì 9 maggio 2011

X MARATONINA DI TEMPIO - 10,650 KM - 39'38"

 Ieri salgo a Tempio (ancora una volta finalmente qualche gara vicino casa) a correre in una bella manifestazione, che però mi lascia un pochino l'amaro in bocca. Nonostante infatti una bella organizzazione, pulita e accogliente, con l'atmosfera di cordialità che si respira solitamente in gare organizzate con passione, il numero di partecipanti avrebbe potuto essere ben più nutrito, e invece superiamo di poco il centinaio in tutto. Ma tant'è, siamo lì per divertirci, e possiamo solo ringraziare la società organizzatrice che ci ha accolto con il sorriso e con un rinfresco finale con una bella grigliata, a cui però non ho potuto partecipare perché dovevo tornare da mio figlio, che la notte prima è stato poco bene. Solite facce note, comunque, individuo subito chi saranno i protagonisti di questa corsa di 10,65 km su percorso davvero tosto. E con tosto, intendo dire che talvolta potresti anche pentirti di essere lì. Scherzi a parte, per non torturare eccessivamente i corridori e portare comunque ad iscriversi i non più giovani, è previsto per i più anziani uomini fare un giro in meno del percorso (su un totale di 3), così come alle donne in generale, mentre le più anziane faranno un solo giro. A noi, ovviamente, il calvario intero.
Purtroppo non ho foto della gara che mi ritraggono, ho recuperato una a caso per farvi capire che razza di pendenze ci siamo trovati di fronte, e questa era la prima, dopo circa 300 metri dalla partenza. Sembra quasi di fare trekking in montagna. Partenza in perfetto orario, ai piedi della salita siamo ancora un piccolo gruppo, ma quando sbuchiamo dalla vegetazione rimaniamo solo in 4, mentre dietro gli scalpiccii dei piedi sono sempre più lontani, nonostante non abbiamo percorso neppure un km. Davanti prende il largo un atleta di Ploaghe, che alla mezza maratona scorsa registrava un bel 1h12', cerca di resistergli un coraggioso, che però alla fine lascia perdere, probabilmente per non spaccarsi anzitempo. Io e un altro atleta di Ploaghe lo raggiungiamo e percorriamo la strada in 3 per un tratto, mentre dietro a causa del ritmo imposto dal primo c'è un vuoto assoluto. Al primo scollinamento i miei due compagni di viaggio aumentano il ritmo, a me non resta che cercare in qualche modo di non dargli troppo vantaggio, li vedrò per il resto della gara allontanarsi gradualmente, e mi godo lo spettacolo del loro duello cercando di indovinare chi dei due spunterà la seconda piazza, di raggiungerli non c'è speranza, non sono al loro livello, anche se mi piacerebbe. Prima della fine del giro c'è il tempo per piangere su un'altra salita bella tosta, poi un pò di respiro, che dura poco perché subito al secondo c'è la salita di prima, quella che fa male. MALE. Le gambe bruciano, ma anche chi è davanti a me è umano, e rallentano pure loro. Il ristoro è una manna dal cielo, e cerco di trarre il massimo possibile dai bicchieri per affrontare meglio la salita in questo maggio che è diventato caldissimo. Davanti intanto continua il duello, i due si alternano a tirare, provo ad aumentare il ritmo per ridurre lo svantaggio, ma nonostante i buoni propositi mi devo arrendere. Giusto per sicurezza su un lungo rettilineo dò uno sguardo dietro, ma non c'è nessuno. Al 3° giro, bevo più che posso cercando di non versare nulla per terra, quasi mi dà l'illusione che qualcuno nel frattempo abbia alzato ancor di più quella pendenza omicida, quando ne sbuco fuori sembro un reduce di guerra, ma di certo non posso mollare all'ultimo giro, d'altronde è la stessa salita che stanno facendo tutti. Arrivo 4° assoluto e molto soddisfatto, con un bel 3'43" di media nonostante le pendenze, i residui della mezza completamente spariti e le gambe ristabilite, dopo una bella premiazione a malincuore devo salutare, ma il prossimo anno ci torno di sicuro.

mercoledì 4 maggio 2011

ADAGIARSI SUGLI ALLORI? NO!!!

Può accadere  di sentirsi appagati dopo aver raggiunto un obiettivo che ci si era prefissati, ma adagiarsi sugli allori è la via più breve per il suicidio sportivo. Sono già in là con gli anni, e devo sfruttare le possibilità di miglioramento che più in là, diciamo dopo i 40, non ci potranno più essere. Certo non voglio pretendere di arrivare chissà dove, non ne ho né le capacità né le potenzialità, né tantomeno l'età verde per poter aspirare a qualcosa, ma nelle sfide contro se stessi ogni piccolo traguardo è una vittoria. Vincere non significa arrivare primo, vincere significa superare se stessi, sempre. Nel mondo amatoriale forse qualcuno potrebbe giudicarmi troppo "competitivo", ma son fatto così, non posso farci nulla. Basta anche solo vedere le mie partenze per capire con quale spirito affronto una corsa.
Non sto mai nelle retrovie, cerco sempre di sbucare fuori per evitare di rimanere incastrato. Talvolta questo mi ha creato problemi, come ad Ittiri quando i due atleti che poi hanno vinto mi hanno usato come pacer per impostare il ritmo, ma tanté, anche questo a volte fa piacere. Poi, non devo dimenticare che l'obiettivo per quest'anno è correre una maratona. Proiettando il mio P.B. sulla mezza nelle tabelle di calcolo approssimativo, in teoria dovrei puntare addirittura a scendere sotto le 2h50'. Visto che mi piacciono le sfide, provarci non costa nulla. Alla fine magari mi "accontenterò" ugualmente di scendere sotto le 3h, ma più ci penso e più un ritmo da 4' al km mi sembra tutto sommato abbordabile, per quanto 42 km e spiccioli facciano paura. Il mio modello da prendere come esempio è un atleta sardo che lo scorso anno gareggiava nella mia categoria e ora è un M35, già lo scorso anno si vedevano le sue spiccate doti, ma in questa stagione ha avuto un boom correndo ben due mezze maratone in 1h12' e una maratona in 2h38'. Certo, non potrò mai arrivare fin lì, ma il fatto che lui alla sua età abbia avuto un così netto miglioramento mi fa capire che ci sono ancora margini per spingermi un pò più in là. Quindi, prossimo obiettivo prima della maratona a Dicembre, limare il P.B. sulla mezza, puntando a scendere sotto 1h16'.

domenica 1 maggio 2011

2^ MEZZA MARATONA DEL GOLFO DELL'ASINARA - 1h18'10"

 POST MODIFICATO SU RICHIESTA DI PERSONE CHE SI SONO SENTITE OFFESE
Poiché nei commenti accetto solo gli amici, chi avesse ancora rimostranze da fare la mia mail è pubblica: cescocanu@hotmail.it
Eventuali commenti che riguardano il fatto in particolare che è stato cancellato dal post saranno eliminati. Grazie per la collaborazione.
Sarà che giocare in "casa" su una strada che conosco abbastanza bene mi ha giovato, sarà che ero gasato al massimo e avevo tanta voglia di fare bene dopo la delusione della mezza di Ploaghe, fatto sta che da una modestissima previsione di avvicinarmi all'ora e venti, riesco invece a centrare l'obiettivo che avevo in mente all'inizio della tabella di allenamento, e lo raggiungo con un margine di quasi 2'. La mia faccia stravolta che vedete in foto è all'arrivo, in cui ho lanciato una volata contro un avversario che ho sorpassato nell'ultimo km, sintomo che non solo ho corso bene, ma che ho dosato saggiamente lo sforzo. Sono arrivato al traguardo stanchissimo, ma senza essere distrutto, nonostante una gara tirata dal primo all'ultimo km. Devo dire che alla vigilia avevo un pò di paura, paura di non essere capace a correre le lunghe distanze come correvo le corte, per fortuna però le gambe mi hanno convinto del contrario. Una nota particolare per la manifestazione, riuscita in ogni suo punto, alla fine tutti soddisfatti. Un pochino di problemi con il traffico, ma c'è da dire che agli amministratori locali l'idea di chiudere completamente un'arteria come la costiera tra Porto Torres e Sorso, seppure per qualche ora, proprio non va giù, quindi non è assolutamente un neo da imputare agli organizzatori, che anzi si son fatti un mazzo così per la riuscita. Ma vedrò anche cosa ne penserà  Anna, presente oggi in Sardegna, abituata a manifestazioni ben più grosse.
C'è da dire che per molti il percorso è apparso un pò duro, perché da una mezza maratona ci si aspetta un pianeggiante pressoché perfetto, mentre nel percorso di questa gara, nonostante ci si trovi sul livello del mare, ci sono alcuni tratti di lieve salita, che alla lunga si sentono sulle gambe stanche. Ma a me, neofita della mezza, sembra abbastanza agevole, certamente meglio del percorso di Ploaghe. Partenza da Porto Torres, caotica, in cui ci si fa largo anche a spintoni verso chi non capisce le regole della vicinanza tra corridori e come non intralciarsi l'un l'altro. Mi trovo subito in buona posizione, un gruppo compatto che sembra studiarsi, finché un atleta dell'Esercito rompe gli indugi e dà uno strappo alla corsa, subito seguito da due marocchini e un Ploaghese molto in gamba. Dopo la salita, quella più dura del percorso, per fortuna nella parte iniziale, mi trovo a correre con i soliti noti, ovvero quelli che vorrei tanto fossero i miei parigamba ma hanno quei 2" in meno a km rispetto a me. Provo comunque a tenere corda, anche quando passati al 1° km il crono segna 3'40" spaccati, ritmo velocissimo. Mi dico "cavolo, se continuo così scoppio", ma le gambe proprio non ne vogliono sapere di rallentare, e anzi mi dicono di andare tranquillo, che ci pensano loro. 2° km in 7'20", praticamente, stesso ritmo. Continuo a viaggiare che è un piacere in compagnia, anche se più avanti, dopo il 10° km, mi lasceranno indietro, ma non più di tanto. Dopo aver preso un pò di "ottimisti" in fuga, alcuni dei quali della non competitiva, ma anche incredibilmente un atleta da 1h16" partito un pò troppo oltre le sue possibilità. Il gruppo in cui mi trovo procede spedito, li conosco bene, tutti molto forti, alcuni dei quali però alla mia portata. Al 10° km passiamo in meno di 37', e comincio un pochino a preoccuparmi per un possibile calo, faccio un checkup generale, non vedo spie rosse accese, prendo il ristoro (manna dal cielo, un grazie ai volontari molto celeri nel consegnare le bottigliette nonostante il nostro gruppetto fosse nutrito) e continuo sul mio passo. Prima del giro di boa alla Marina di Sorso, mio paese natale, c'è una leggera salita di 1,5 km che neanche sento, ma qualcuno là davanti sì, e accorcio il distacco. Entriamo allo stabilimento balneare e ne usciamo in senso inverso per dirigerci verso Platamona, dove si trova l'arrivo, e abbiamo percorso la bellezza di 12,5 km senza un cedimento, e qui supero in scioltezza un avversario ostico. Nel ritorno ritroviamo tutti gli atleti che ancora devono fare la tornata, mi galvanizzano tutti quelli che mi riconoscono e mi incitano. Aspetto il 14° per fare un altro check, poi al 15° decido che forse è il caso di non pensarci più e correre e basta, visto che il cronometro mi dice che sono in proiezione abbondante sotto l'ora e venti, due belle sorsate e attacco. Pian piano il distacco da un altro atleta si colma e lo sorpasso, -------PARTE ELIMINATA SU RICHIESTA------- AL 15° km, succede una delle due cose per le quali salirò sul podio dei primi 10 assoluti. Dal gruppetto che ho a un centinaio di metri davanti si stacca un atleta che ha urgente bisogno di urinare, sfortuna sua, non mi posso fare troppi scrupoli e lo attacco fino a superarlo. Dopodichè si rifa sotto insieme all'altro di prima e facciamo strada in 3. Mi sento un pò stanco, ma cerco di non pensarci, pensando unicamente al fatto che posso scendere sotto gli 80'. A 1,5 km dalla conclusione si stacca un altro atleta dal gruppetto davanti, è completamente svuotato, e fa fatica anche a muoversi, probabilmente un malore improvviso, saprò poi che verrà portato via in ambulanza, un vero peccato, che però mi regala il podio assicurato. Arriviamo in tre al traguardo, ma -------PARTE ELIMINATA SU RICHIESTA ------- è troppo avanti, mi difendo dall'altro cercando di dare fondo alle ultime energie e arrivo 9° assoluto (insperato!). Al traguardo guardo il cronometro e non posso fare a meno di fare un piccolo gesto di esultanza.
Festa finale con un bel rinfresco in cui ci siamo buttati a base di salsiccia, prosciutto, formaggio, pane e birra (c'era una fila per la birra che non vi dico, ma che razza di atleti siamo? ;))

Una gran bella manifestazione, che secondo me dovrà andare sempre più valorizzata e pubblicizzata, per farla diventare una classica che possa attirare atleti da tutta Italia.

Per la cronaca, 3'42" di media al km. E pensare che all'inizo facevo fatica a finire le gare corte sotto i 4'.