venerdì 28 gennaio 2011

NIENTE CROSS........

Niente cross domenica, si sono dimenticati di farmi l'iscrizione. Quasi quasi cambio squadra, tanto, sono l'unico tesserato, e se ci si dimentica di iscrivere l'unico tesserato significa che proprio non frega nulla. Deluso e arrabbiato, settimana prossima vedo di chiamare qualcuno per vedere se possono tesserarmi.

giovedì 27 gennaio 2011

SCUSE DOVEROSE

Non è facile per me farlo, e chi mi conosce bene sa che nelle poche volte in cui questo succede significa che ci sono ottimi motivi. Le scuse le devo rivolgere alla Atletica Amatori di Nuoro, i cui tesserati, compreso Massimo Zara stesso, che ne è presidente, vennero su questo blog e con grande pacatezza mi spiegarono che cosa fosse successo nella contestata gara di Borore del settembre scorso, trovando da parte mia solo parole dure e offensive che, lo ammetto senza ipocrisie, erano totalmente ingiustificate. Ingiustificate non perché ritengo il gesto di quel giorno giusto, ma perché stavo riservando ad altri quello che mai vorrei fosse usato contro di me: il mancato rispetto delle opinioni altrui, cosa che da sempre mi riprometto evitare in qualsiasi occasione, ma che talvolta, a causa di situazioni in cui prevale l'istinto malsano di avere sempre ragione, dimentico. Il mio gesto è ancora più doveroso perché iscrittomi al loro forum e chiarito la mia posizione, mi hanno accolto senza remore. Come avrei dovuto fare io, poiché tra noi runners ci deve essere sempre rispetto e amicizia. Sia in gara che fuori.

Inoltre, anche se non ho mai detto il contrario, riconosco pienamente che quel giorno si è protestato per una giusta causa, e anche se penso ancora che si sarebbe potuto agire diversamente, so per certo che la parte in torto è comunque il comitato regionale della Fidal, come è stato riconosciuto tra l'altro dagli organi nazionali. So che chi non è della Sardegna non capirà questo post, ma esso è indirizzato a chi ha gli strumenti per capire.

martedì 25 gennaio 2011

CAMBIO TATTICA

Conclusa la corsa verde di Macomer dell'anno scorso, chiaccherando del più e del meno mi chiesero chi mi allenasse, alla mia risposta "nessuno" si stupirono del fatto che fossi riuscito comunque a correre quella gara con quei ritmi. Mi consigliarono di farmi allenare da qualcuno, o che perlomeno mi facessi preparare delle tabelle apposta per poter migliorare in maniera ottimale.
Mi rendo conto che il faidate non è più sufficiente. Ci ho riflettuto abbastanza, e ho deciso di abbandonare questo sentiero, che potrebbe rappresentare una strada senza uscita. Essesre né carne né pesce non fa per me, prendo dunque la decisione di impegnarmi in maniera molto più seria nella corsa., e cercare di raggiungere risultati migliori. Per cui, escludendo la possibilità di avere un allenatore personale, utilizzerò delle tabelle create appositamente per specializzarmi nella mezza maratona, distanza che mi permette comunque di non trascurare la velocità, e in prossimità della maratona di Olbia prepararla al meglio, cercando di scendere sotto le 3 ore, anche se penso che dopo quella la mezza sarà la distanza massima che percorrerò in gara. Ho dato un'occhiata ad un programma studiato per la durata di 8 settimane che è molto interessante, perché nonostante a dargli un'occhiata non sia eccessivamente pesante, promette risultati incoraggianti. Ed è proprio guardando queste tabelle che mi rendo conto di alcuni errori che faccio nel preparare i miei allenamenti, che risultano troppo squilibrati. Ovviamente non seguirò alla lettera il programma, perché voglio comunque inserirci alcune gare a cui non voglio rinunciare assolutamente, e vedrò di allenare anche un pochino di velocità in mezzo a tanti km macinati, perchè la maggior parte delle gare in Sardegna si svolge su distanze corte o medie.

Mi gioco il tutto per tutto, o faccio il salto di qualità o scoppio. Certo non pretendo di diventare forte, ma qualche piccola soddisfazione me la voglio togliere. Staremo a vedere.

domenica 23 gennaio 2011

CAMPIONATI REGIONALI DI CROSS - OLBIA - 6 km (dichiarati, probabili 5,5 km) - 19'46"

 Stanco, sporco, sudato. In una parola: soddisfatto. Non c'è che dire, questo cross ci voleva proprio per riprendere un pò di fiducia in me stesso e per valutare meglio il recupero della gamba ballerina. E dire che le premesse non erano delle migliori: tre mesi fermo, ultima campestre corsa un secolo fa, scarpe chiodate provate solo una volta su un terreno non proprio ideale, tendine scricchiolante da 4 giorni al piede sinistro che fa un male cane, litri di pomata per cercare di rilassarla il più possibile prima della gara, e naturalmente, per ultimo ma non meno importante, pochi km corsi da quando sono rientrato dalla tendinite all'anca. Probabilmente l'atmosfera che c'era mi ha fatto dimenticare tutti i guai.

Faccio conoscenza diretta con il blogger Giuseppe Scrugli, con cui scambio qualche piacevole chiaccherata, il quale farà una bella figura nella gara del cross corto categoria assoluti di 4 km.

Cross importante questo, con tantissime gare e più di un migliaio di atleti di tutte le categorie, le due foto che vedete sotto scattate da me sono quelle delle due gare clou, il cross assoluto corto e cross assoluto lungo, gare davvero spettacolari, con i migliori specialisti dell'isola a contendersi il titolo regionale

E naturalmente, i titoli master e amatori, la nostra gara, divisa in due scaglioni per l'alto numero di partecipanti, nella nostra, dai TM ai MM45 siamo in 141 (arrivati), provenienti un pò da tutta l'isola. Il percorso è molto tecnico ma molto veloce, aggressivo, l'unico punto in cui ho paura per il mio tendine è una specie di dosso in stile salto motocross che francamente potevano risparmiarsi, ma per il resto è tutto in piano, fangoso, con pozze d'acqua che nascondono insidie e curve a V che ti tagliano le gambe. Proprio come me le ricordavo.
 Parto subito veloce, un pò per non fare l'errore di Sassari rimanendo impantanato su un ritmo non mio, ma soprattutto per evitare di essere tagliato fuori alla prima curva stretta, posta a 30 mt dalla partenza, molto pericolosa se si arriva in gruppi numerosi. Per fortuna riesco a guadagnare una buona posizione, e affrontata la curva imposto il mio ritmo, leggermente più lento dei battistrada. Tengo un ritmo costante, sento che posso anche tirare di più, ma non voglio rischiare una ricaduta che potrebbe essere fatale per il mio percorso di atleta, e cerco perlomeno di fare una gara dignitosa, un pochino me ne pentirò alla fine, perchè arrivo al traguardo che praticamente non ho speso tutto quello che potevo dare. Arriverò 10°, con sensazioni di corsa nettamente migliori rispetto a Sassari, e 2° di categoria, dietro Danilo Piana, vecchia conoscenza di Ploaghe, che sembra tornato in forma e mi soffia il titolo.
Prossima gara a Nuoro altro cross "cattivo", anche perché Giuseppe mi ha detto "occhio che ci sono molte salite". Non vedo l'ora di esserci. Sento il corpo rinascere, ancora sono lontano dal 100%, ma ora sono più sicuro che riuscirò a riprendermi perfettamente.

sabato 22 gennaio 2011

QUANTO TEMPO...

Dura, sporca e pesante. La corsa campestre, o cross, se preferite, mette a dura prova la resistenza fisica, ma è stata una delle gare che mi è sempre piaciuta di più, e che mi ha regalato le mie uniche due qualificazioni ad un campionato italiano, prima con i campionati studenteschi e poi quelli ufficiali. Una delle peculiarità della corsa è la bizzarria dei percorsi, ricavati nei posti più impensabili, che a seconda dei giorni puoi trovarli duri come la pietra, quasi facendoti pentire di averti messo le chiodate, o talmente fangosi da affondare fino alle caviglie, chiedendoti se al posto dei chiodi da 9 (il massimo per un mezzofondista) non era meglio calzare dei rampini. Due volte mi sono ritrovato in mezzo alla neve, perché la tradizione vuole che questo tipo di gare si faccia in inverno, e vi assicuro che se è tosto ritrovarsi a correre nella neve, durante una campestre vi fa pentire di essere runners. Peggio di fare le siepi in pieno febbraio (fatte anche quelle).

Tutto questo per dire?

Che domani torno in mezzo al fango ad Olbia, dopo tanti, troppi anni che non calcavo la terra bagnata con scarpe da corsa. Non sono ancora al massimo, e guardando le classifiche della corrincentro mi sono un pochino demoralizzato nel vedere quante persone che ad ottobre non sarebbero nemmeno arrivate vicino a me mi abbiano superato, e anche di brutto. Devo recuperare condizione. Ma per il momento, farò questa campestre ugualmente come allenamento.

giovedì 20 gennaio 2011

MALEDETTI GUFI, NON MI PRENDERETE!

No, non ho nulla contro questi splendidi volatili, che spesso richiamano figure nefaste e portasfortuna, come tutti i rapaci notturni, quando torno a casa dal lavoro talvolta mi capita di vedere civette o barbagianni tranquillamente appollaiati e mi fermo per ammirare lo spettacolo, in barba a chi dice siano portatori di scalogna.

Mi riferisco invece ai gufi umani. Quante volte vi siete sentiti dire "non hai più 18 anni, non puoi fare le stesse cose, alla fine te ne penti", come se si augurassero qualcosa  a mio discapito per voler rimanere con un fisico allenato. Non vi dico le faccie di biasimo, quasi compiaciute, di chi mi criticava quando mi vedevano zoppicare per l'infortunio appena trascorso. Anche mia madre, incredibile, si preoccupa per il mio "eccessivo" dimagrimento, come se fosse salutare assomigliare ad un boa che si è appena pappato un vitello per colazione. 

Ma si sa, gli italiani sono molto sportivi, soprattutto con una birra in mano, un panino che cola grasso da tutte le parti, seduto in poltrona a guardare gli altri che fanno sport.

Intanto il calendario fidal inizia ad infittirsi e diventare interessante, in attesa dell'appuntamento tanto sognato della maratona di Olbia prevista a dicembre, c'è di che tenersi impegnati, con la Mezza Maratona del Golfo dell'Asinara a Maggio, una Wine Half Marathon a Sassari a settembre (il nome è tutto un programma...), e naturalmente la Ultramarathon di Macomer, a cui ho promesso di partecipare nuovamente, stavolta però facendo tutte e due le tappe, compresa quella da 60 km, per vedere di nascosto l'effetto che fa.

Intanto, però, continuo la preparazione per la campestre di Olbia domenica, e tanto per cambiare ho dolori alle gambe da recuperare per il lavoro fatto in fase di recupero. Maledetti gufi, mi hanno morsicato...

domenica 16 gennaio 2011

CORRINCENTRO 2011 - SASSARI - 23'37 - 6,260 km

Pesante, molto pesante. Tornare alle gare è stato piuttosto traumatico, per due motivi. Il primo è la mancanza quasi totale di allenamento adeguato, che mi manca dall'Ottobre 2010, quando un fortissimo dolore all'anca destra mi annunciò uno stop forzato che si è prolungato per 3 mesi interi. Il secondo motivo è conseguente al primo, sento le gambe molto rigide, poco agili nella corsa, il fiato è molto lontano da quello a cui ero abituato, e l'acido lattico si fa sentire subito. Parto molto tranquillo, tanto che Abdelkader, il vincitore, lo vedo solo alla partenza, e faccio in modo che la gara si svolga con le intenzioni che avevo alla vigilia: semplice allenamento per testare le condizioni della gara. In discesa vado molto piano, proprio per paura di una ricaduta, e subisco molti sorpassi, di persone che poi riprenderò in salita, al solito il mio punto forte da quando, dopo la terribile Villanova Monteleone, l'ho allenata specificatamente per evitare crolli come la gara d'Agosto.
Ma sono molto lontano dalla forma dello scorso anno, e prevedo almeno un mese e mezzo prima di recuperarla, gamba permettendo, perché quest'anno, oltre alla maratona, vorrei raggiungere un grado di ritmo che mi permetta di gareggiare nel settore assoluto. Per il momento, 25° posto assoluto in una gara dal livello abbastanza alto, e primo posto di categoria che mi sorprende, con una maglia da allenamento molto bella, vino di Sorso (mio paese natale) e cibarie varie sarde. L'associazione Currichisimagna non si smentisce nell'organizzare gare stupende.

Per quanto mi riguarda, al momento non ho pretese di alcun genere, utilizzerò le gare per allenare e provare i ritmi, perchè al momento quello che mi manca è velocità e agilità, oltre a un pò di forza muscolare.

Ma soprattutto, devo vincere la paura di un nuovo infortunio. Prossima gara ad Olbia, corsa campestre, tipologia di gara che non faccio da almeno 10 anni, l'ultima una fase provinciale studentesca all'ippodromo di Sassari. Manco fossimo cavalli...

(P.S. grazie a Davide RBK per le foto)

mercoledì 12 gennaio 2011

AJO' A CORRERE

Tre mesi di stop sono tanti, troppi, ma non mi importa se non farò una bella gara con i ritmi che avevo lo scorso anno in ottobre, la farò a ritmo blando nelle mie possibilità attuali. Ma la farò, domenica a Sassari e su questo non ci piove. Non è una gara particolarmente pesante, poi, percorso cittadino di 6 km senza salite particolarmente toste, e poi è organizzata dall'associazione Currichisimagna (per chi non capisce il sassarese, in italiano significa più o meno "corri che si mangia), associazione particolarmente attiva che destinerà le quote di iscrizione e le altre donazioni a "Save The Children". Quindi, non ho scuse per mancare, anche a costo di farla piano piano (sono un pò in debito di ossigeno, ma è comprensibile), almeno sarà un'occasione di ributtarmi nella mischia. Il vincitore della scorsa edizione è Nicola Fattacciu, che aveva vinto davanti a me la gara di Nulvi poco prima che mi infortunassi, in ogni caso non è (o almeno, non è ancora) alla mia portata, neppure se fossi stato attivo in questi tre lunghissimi mesi.

Intanto ieri ho fatto il primo allenamento vero e proprio in previsione delle campestri, ripetute sui 400 metri su un campo da calcio con le chiodate, test andato bene (la gamba tiene, meno male), anche se ora, inevitabilmente, ho i polpacci che chiedono pietà.

Almeno posso dire una cosa sul mio nuovo acquisto: perfette!

lunedì 10 gennaio 2011

SARDI CORRIDORI DELLA DOMENICA

 O almeno, questo è quello che appare da un'indagine dell'istituto superiore della sanità. Oltre alla depressione, infatti, altro problema grave, la Sardegna è tra le regioni con il più alto tasso di persone sovrappeso e dalle abitudini sbagliate per quanto riguarda alimentazione e sedentarietà. Perchè allora parlo di corridori della domenica? Di certo non mi riferisco alle centinaia di atleti di ogni età che ogni gara affollano le strade sarde, bensì al fatto che nonostante i problemi succitati, gli stessi sovrappeso e sedentari riferiscono di essere convinti di essere in buona forma. Non a caso ho scelto questa immagine, perchè rappresenta un grande divario tra il passato e il presente. Una gara competitiva come questa in foto un tempo avrebbe richiamato anche un centinaio di persone che con l'atletica non avevano nulla a che fare, ma che si tenevano comunque in forma con le classiche corse salutari ogni due tre giorni. Quel giorno a stento superavamo i venti partecipanti. Eppure l'attività podistica anche blanda risolverebbe molti problemi di salute, oltre a regalare endorfine che di certo farebbero la gioia di chi non le conosce. Invece vedo solo panzoni che un giorno dicono "vado a correre", ma a differenza di chi lo ha detto seriamente, come Filippo, ha ottenuto l'unico risultato di spaccarsi per dieci minuti e di rinunciare per sempre dopo essersi nuovamente rimpinzati a tavola. 
Tra tutti i corridori saltuari, però, mi è capitato di vederne uno a Nulvi, ed è il numero 75 dietro di me, che nonostante sia naturalmente portato per la corsa non si era mai allenato seriamente, dopo le due non competitive ha deciso di trovare il tempo di allenarsi, con il risultato che in un mese scarso è riuscito a fare una mezza maratona in 1h24'. Davvero niente male, meditate corridori della domenica, meditate.

domenica 9 gennaio 2011

SCARPE CHIODATE!

Saranno una decina d'anni che non ne indosso un paio, ma quest'anno ho deciso di tornare sia in pista che sullo sterrato delle corse campestri. La pista senza chiodate è pesante, e ancora di più lo sono le campestri, o perlomeno me le ricordo così, e mi ha dato la stessa sensazione a Borore mentre mi scaldavo, per cui, dopo aver fatto ammattire la negoziante che mi avrà portato sì e no una decina di scarpe su e giù per le scale, ho trovato il modello che più mi ricordava le mie vecchie chiodate. Manco a farlo apposta, stessa marca, e amore a prima calzata proprio come le Wave Precision 11 che ho comprato per la corsa su strada. Corsa su strada che comunque rimarrà il mio obiettivo principale.

E a tal proposito, sul calendario Fidal Sardegna ho intravvisto qualcosa che spero si realizzerà sul serio: una Maratona a Dicembre 2011 a OLBIA!!!

Quindi, occhi e gambe puntate lì...

Per adesso, devo decidere quale sarà la prima campestre che farò, Olbia il 23 gennaio o Nuoro il 30. Nel frattempo, sono ancora in convalescenza per l'infortunio, ma quanto prima dovrò trovare un terreno sul quale provare le chiodate, cosa non facile visto che non abbiamo una pista di atletica qui a Laerru...

mercoledì 5 gennaio 2011

CORRERE PER LA PRIMA VOLTA

Forse, ma solo forse, l'infortunio è una cosa passata. Dopo quattro giorni di allenamento, dedicati alla corsa riabilitativa, senza strafare ma neppure senza rinunciare a qualche cambio di ritmo, le gambe sembrano tenere, o almeno questa è la speranza. Devo solo tenere a freno la mia voglia di volare, e tenere a mente che il percorso per il recupero sarà lungo almeno un mese, tempo entro il quale voglio a tutti i costi tornare a gareggiare con gli stessi ritmi di prima.

Il mio pensiero va alle mie prime volte della corsa, come la foto che immortala il primo passo che ha segnato il mio ritorno alle gare dopo più di 10 anni di ozio assoluto. 

La mia prima corsa la ricordo ancora, ed era il 1989, avevo 12 anni, non sapevo neppure cosa fosse l'atletica, ma avevo visto un cartello di una corsa nel mio paese natale e ho detto "perchè no?". Era una corsa semplice, si partiva dal centro e si arrivava ad un ristorante vicino al mare, per qualcosa come 5 km, tutti in discesa. Ricordo la mia grande emozione nella baraonda della partenza, quel brivido che tutti noi runners proviamo poco prima del via, quella concentrazione che si tocca quasi con mano, le tensioni che scivolano via quando lo starter spara e muoviamo i primi passi. Conservo ancora la coppa di quella gara, è tutta annerita dal tempo e il piedistallo ha qualche ammaccatura, ma è un ricordo incancellabile. E dopo 21 anni è ancora lì.

Poi vennero altre prime volte, la mia prima gara ufficiale a 15 anni, dove esordii in una campestre, la prima gara in pista, al mitico stadio dei pini di Sassari, quando la pista era ancora martoriata dai lunghi anni di attività, la mia prima gara vinta (delle poche) su strada a 16 anni a Sorso, e la prima vinta in pista a Sassari, un 1500 mt, la mia distanza preferita da ragazzo, che a Sorso poi, l'anno prima di entrare nei juniores, mi regalò il primo podio in un campionato regionale, piazzandomi terzo dopo un lungo rush finale strappato con unghie e denti..

Ma ogni volta che vado sulla linea di partenza, sento sempre quegli odori e quelle sensazioni che provai a 12 anni, e quando mi immergo nuovamente nella folla dei runners, è come se fosse sempre la prima volta.

Queste sensazioni, se tutto va bene, vorrei riprovarle il 30 gennaio a Nuoro .

sabato 1 gennaio 2011

BUON ANNO A TUTTI

Lascio il 2010 senza rimpianti, in questo momento sarei tentato di tracciare un bilancio negativo della mia prima stagione, per via dell'infortunio che ancora mi blocca le ali, invece guardo dietro e mi accorgo che i risultati ottenuti in soli 6 mesi di allenamento, di cui 2 unicamente per perdere il grasso, e i restanti 4 (fino all'infortunio) per tornare in forma a gareggiare, sono abbastanza soddisfacenti. Insomma, in così poco tempo mi rendo conto che forse in pochi sarebbero riusciti a raggiungere questi obiettivi dopo ben 13 anni di totale inattività fisica e pigrizia cronica, mentre grazie al mio passato (remoto) di atleta sono riuscito a percorrere a gran velocità il difficile rientro alle corse, nonostante anni di tabagismo sfrenato da smaltire. Per il 2011, nonappena supererò questo straziante infortunio con l'aiuto di un ortopedico di fiducia, mi pongo obiettivi assurdi. Tornare a correre il mezzofondo veloce quasi come prima, per iniziare, e quindi scendere sotto i 2'50" nel km, minimo 4'10" nei 1500 m e sotto i 9'15" nei 3000. Non sono tempi straordinari, lo so, ma raggiungerli significherebbe avere la coscienza di tenere un passo agile nelle lunghe distanze, spesso la velocità di ritmo anaerobico viene sottovalutata da chi percorre lunghissime distanze, ma sono dell'idea che sia un aspetto fondamentale.

Ma prima di tutto questo devo vincere contro l'infortunio. Come da indicazioni del medico, è trascorso il tempo per permettere all'infiltrazione effettuata di fare effetto, quindi il 1° dell'anno lo inizierò con una leggera corsetta rilassante.

Poi questo secondo le mie intenzioni iniziali sarà l'anno della mia prima maratona. E io non SPERO di finirla sotto le 3 ore, io SO che la finirò sotto le 3 ore. Costi quel che costi. E ci saranno mia moglie e mio figlio ad aspettarmi al traguardo, mio figlio che nascerà questo marzo.

AUGURI A TUTTI DI UN 2011 RICCO DI SODDISFAZIONI!