giovedì 21 aprile 2011

SO LONG...

Mentre l'atletica da il suo addio a una delle grandi protagoniste mondiali, un ragazzo come noi, che sognava di fare la maratona, la sfida per eccellenza che lega tutti i runners, purtroppo ci lascia ancora giovane. Ha tagliato il traguardo della Milano City Marathon, ma dopo sei giorni di ricovero il suo cuore ha ceduto. In questi casi molti grideranno facilmente allo scandalo, che lo sport estremo non fa bene, che queste cose non accadrebbero se eccetera eccetera, ma sono tutte le solite scuse per rimanere inchiodati al proprio divano. Che senso ha vivere se non ci poniamo degli obiettivi, se non affrontiamo le sfide che ci mettono alla prova? Paolo ha voluto con tutte le sue forze affrontare una sfida, e sicuramente mentre correva si sentiva felice di far parte di qualcosa di straordinario.

Addio, Paolo, come tuo collega runner per caso, continuerò a correre anche in tua memoria. Non ci conoscevamo, ma noi runners siamo tutti della stessa famiglia.

8 commenti:

  1. Io credo che anche inchiodati al divano si muore lo stesso se di base si hanno dei problemi... e siccome non mi possono dire che l'attività fisica non dia vantaggi... credo invece che lo sport e le visite di idoneità possano essere un utile strumento per portare allo scoperto dei problemi che normalmente passerebbero inosservati. Certo è che bisogna stare attenti... noi atleti in primis e chi ci controlla deve essere professionale...

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  2. lo dicevo anche sul blog di zanger: la nostra scienza è il modo meno corretto per spiegare la Vita....

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  3. mah, concordo con te, certo che ti lasciano sempre un po'.. così, impietrito, esterrefatto queste cose. Ma non potrei e non voglio nemmeno, smettere di seguire i miei sogni

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  4. Bisognerebbe capire la causa reale di quello che è accaduto. Resta la tragedia e il ricordo ceh avranno i suoi cari che nessuno puo' cancellare.

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  5. E' un fare tutto italiano quello di strumentalizzare tutto, compreso un evento tragico come può essere la morte. Io mi sottopongo alla visita sportiva (come tutti quelli dotati di senno credo) e poi esco a correre. Una vita inchiodata su un divano non vale la pena di essere vissuta.

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  6. La ruota gira ...impossibile prevedere dove si fermerà ...ma di sicuro non è la corsa che uccide + delle altre cose.

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  7. In riferimento al tuo articolo sull'amatori... devo dire che non saprei proprio dire che avrei fatto... probabilmente la scelta più saggia era la tua... forse avrei accennato anche un saluto come faccio solitamente quando incrocio pastori per strada o altri corridori... devo dire che mi sarei spaventato molto anche io... perchè ti sorgono mille dubbi come tu hai evidenziato... era proprio un giallo...

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  8. @ Davide, confesso che il giorno era davvero spaventato, anch?io di solito saluto le persone che incrocio durante la corsa, ma quando ti rendi conto di essere inseguito le conviìenzioni sono difficili da mantenere, ho preferito filarmela alla chetichella

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